Si confermano fiducia e attestati di stima tra loro, si dichiarano tutti estranei ai fatti, si avvalgono della facoltà di non rispondere e soprattutto fanno di tutto, da anni, per non farsi processare. Mentre la Magistratura di mezza Italia gli dà la caccia presentando costantemente montagne di carte, di conti correnti, di spostamenti di denaro, di intercettazioni e percorsi che definire cristallini, per capire il tutto, è poco, i quali attesterebbero, se solo si potesse arrivare a fare un processo e a una sentenza, una incontrovertibile verità: è la classe politica più corrotta, immorale e desolante che la storia d’Italia abbia mai avuto.
Dal dopoguerra in poi almeno.
I giornali sono pieni - ancora, e ancora per poco, vista la Legge Bavaglio - di ricostruzioni e resoconti, di paginate di cronaca in fin dei conti inutili. Di interviste, dichiarazioni e controdichiarazioni e di spiegazioni su cavilli giudiziari che rallentano all’infinito le possibilità di arrivare a un punto.
Inutilmente. Perché al punto chiunque può arrivare da sé, in modo intuitivo o semplicemente guardandosi attorno, vedendo in che stato è ridotto il nostro Paese, anche senza aspettare il corso della giustizia.
O almeno lo si dovrebbe fare. E questo è il punto, ma lo vedremo a breve. (…)
(per Ribelle Quotidiano)